SMONTAGGIO PARZIALE DEL MANUFATTO
Per consentire di intervenire in modo esaustivo sul manufatto in oggetto spesso è necessario smontare parte della sua struttura o porzioni particolari come
modanato, fregi, impiallacciature, lastronature, intarsi ecc. per rendere più efficace l'adesione ai rispettivi supporti o permettere il consolidamento e la stessa reintegrazione.
Nel caso di grosse strutture come cori lignei, armadi di sagrestia ed altri apparati, inseriti nell'ordine architettonico degli edifici pubblici, dopo un'attenta valutazione del caso se richiesto si provvederà a smontare gli
elementi strettamente necessari per risolvere le specifiche problematiche.
Sovente oltre ai danni accusati dal legno, sussistono anche problemi legati all'eccessiva
umidità del sito, che possono essere contrastati potendo lavorare direttamente
sulle murature o sulla pavimentazione adiacente.
Ad ogni modo si deciderà di smontare solo per il bene del manufatto e non per comodo,
considerato che lo smontaggio comporta delle responsabilità in quanto s'interviene su un apparato, spesso non progettato per lo smontaggio inoltre con materiali degradati.
Si può affermare che con queste modalità ne consegue solo giovamento per l'oggetto dell'intervento, unica variante alla condizione originale è data (per es. nel caso di
strutture come cori) dalla sostituzione dei chiodi di ferro forgiati con viti d'acciaio inox rigorosamente inserite nei fori originali e occultate sul verso del manufatto,
questo consente anche la reversibilità ed evita pericolosi traumi al legno in fase di montaggio.
Cosa diversa se si tratta di mobili generalmente per committenti privati, antiquari,
collezionisti dove le dimensioni ridotte degli stessi,
composti per la maggioranza dei casi da uno o due corpi, non necessita delle caratteristiche di reversibilità menzionate sopra,in questi casi i chiodi originali prelevati da schienali fondi di cassetti ecc. dopo una numerazione iniziale a restauro ultimato verranno riposizionati.